COMUNICATI STAMPAInsieme per sistemi del cibo sostenibili e contro lo spreco alimentare
Il 25 settembre in Italia si terranno le elezioni politiche e i sondaggi si esprimono chiaramente per una vittoria della coalizione di destra, che non presenta menzioni nel proprio programma elettorale - se non marginali - a come affrontare la transizione ecologica, il cambiamento climatico e le emergenze ad essi legate che affliggono il Paese. Per quanto siano argomenti che la coalizione di sinistra dichiara prioritari, non sono stati affrontati con rilevanza durante la campagna elettorale che si sta concludendo. Appena qualche giorno dopo, il 29 settembre, ricorre la terza Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari indetta dalle Nazioni Unite: un momento che ci ricorda l’importanza - soprattutto per un Paese come l’Italia - di mettere al centro del dibattito i sistemi alimentari in generale e lo spreco alimentare in particolare, anche e soprattutto in relazione alla sostenibilità economica e alla lotta al cambiamento climatico.
I primi mesi del 2022 mostrano che quest'anno sarà il più caldo di sempre in Italia, con un aumento del +2,26°C sulla temperatura media italiana dal 1800 ad oggi e con i primi 7 mesi del 2022 che segnano uno sbalorditivo +0,98°C (+2,88 a giugno e +2,26 a luglio). Le precipitazioni d’altro canto si attestano su un -46% rispetto alla media degli ultimi 30 anni.* L’Italia spende in media 1,55 miliardi all'anno per la gestione delle emergenze: si tratta di un rapporto di 1:5 tra la spesa per la prevenzione e la spesa per la riparazione dei danni, a causa della mancanza di una chiara direzione strategica e di una chiara priorità verso l’adattamento climatico.**
Il CREA attesta che il sistema agroalimentare, che unisce agricoltura, silvicoltura e pesca, si conferma un settore chiave dell’economia italiana, in tutte le sue componenti (agricoltura, agroindustria, ingrosso e dettaglio, commercio e ristorazione), raggiungendo il 15% del PIL italiano - (522 miliardi di euro), media stabile degli ultimi anni.*** Allo stesso tempo, diete sane e sostenibili come la dieta mediterranea sono fondamentali per promuovere un’alimentazione che sia per tutti equa e salutare, proteggere l'ambiente e combattere lo spreco alimentare.**** Vanno sottolineati non solo i benefici della dieta mediterranea per la salute e la nutrizione, che sono ampiamente riconosciuti, ma anche come la dieta incorpori prodotti che esercitano una minore pressione sullo sfruttamento del suolo e sulle risorse idriche, generano minori emissioni di gas serra e frenano l’eliminazione della biodiversità, migliorando allo stesso tempo le condizioni di vita delle popolazioni rurali.
Tutto ciò si ricollega a un imperativo che sta diventando sempre più urgente: per evitare una crescente perdita di vite umane, biodiversità e infrastrutture, è necessaria un'azione ambiziosa e accelerata per adattarsi ai cambiamenti climatici, riducendo allo stesso tempo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra.*****
La traiettoria descritta ad oggi per la riduzione delle emissioni di metano in Italia non solo è palesemente insufficiente rispetto agli obiettivi di neutralità climatica al 2050, ma resta anche molto distante dagli obiettivi intermedi al 2030, individuati dalla strategia europea sul metano e dal Global Methane Pledge.
Tra le soluzioni che possono essere messe in campo, va sottolineato che la riduzione degli sprechi alimentari è stata definita la soluzione n.1 per mantenere l'aumento della temperatura al di sotto dei 2˚C entro il 2100. Project Drawdown prevede come ottimale la riduzione al minimo delle perdite e degli sprechi alimentari in tutte le fasi di produzione, distribuzione, vendita al dettaglio e consumo, che può evitare fino a 88,50–102,20 gigatonnellate di emissioni equivalenti di anidride carbonica.******
L'Italia ha una Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici*******, che è stata approvata nel 2015, ma il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) deve ancora essere approvato.******** Questo rende l'Italia uno dei pochi paesi in Europa a non aver adottato ufficialmente un piano di adattamento climatico nazionale o settoriale.
Senza dimenticare l’aspetto sociale che circonda i sistemi del cibo e la loro accessibilità a tutta la popolazione. Alla riunione ministeriale del G20 a Matera di giugno è stata firmata la “Dichiarazione di Matera” che invita la comunità internazionale, compresa l’Italia, a garantire un'alimentazione adeguata per tutti e a creare catene alimentari resilienti, per raggiungere l'obiettivo della fame zero nel 2030.********* La dichiarazione, che è stata reiterata dall’allora Ministro del Consiglio Mario Draghi al Food Systems Summit del 2021, non ha però trovato spazio nei programmi elettorali e post voto dei maggiori partiti.
Alla luce delle importanti implicazioni economiche, ambientali e sociali, Too Good To Go chiede alle forze in campo, che si prefiggono di governare il paese per i prossimi cinque - cruciali - anni, di presentare politiche definite per l'approccio ai sistemi alimentari sostenibili e alla prevenzione degli sprechi alimentari, prendendo in considerazione tutte le parti interessate che lavorano su questi temi così da avere l’impatto tangibile, quantificabile e soprattutto rapido che l’attuale situazione richiede.
NOTE PER LA STAMPA
* Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, 2022
** Legambiente, 2021
*** CREA, 2021
**** FAO, 2022
***** IPCC, 2022
****** Project Drawdown
******* MITE, 2015
******** MITE, 2021
********* FAO, 2021
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