I SUPPORTER DELL'INIZIATIVA ETICHETTA CONSAPEVOLE
“Secondo un recente studio, in Europa fino al 10% degli sprechi alimentari generati annualmente sono collegati alle date di scadenza. Occorre agire presto sia lato business che consumatori per far si che questo problema sia risolto rapidamente”, dichiara Ludovica Principato, food waste scientist e docente all’Università Roma Tre.
“La filiera ha fatto e deve continuare a fare la sua parte, ma oggi è il turno dei consumatori: tocca a noi informarli, educarli e tocca a loro (quindi a ciascun cittadino, nessuno escluso) decidere di cambiare abitudini, in negozio e in casa, per ridurre il più possibile lo spreco domestico. I dati parlano chiaro: è tra le mura domestiche che si sperpera di più e, quel che è peggio, è che spesso non ci si rende conto che quello che buttiamo via, in realtà potrebbe essere tranquillamente consumato. Per questo uniamo volentieri le nostre forze a quelle di "Too Good To Go" nella campagna di sensibilizzazione sull'etichetta consapevole, così come proseguiremo nelle attività di educazione e informazione già avviate sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare. Inoltre, recentemente Confconsumatori ha espresso parere favorevole alla proposta di revisione del Regolamento (EU) No 1169/2011 sul "Date Marking", allo scopo di migliorare e differenziare, in termini di impatto visivo, format e terminologia, le due indicazioni relative alla qualità degli alimenti (TMC-Termine Minimo di Conservazione) e alla loro salubrità e sicurezza (scadenza). L'associazione è pronta a dare il proprio contributo concreto su questi temi e a collaborare con Istituzioni e Aziende per ridurre efficacemente lo spreco di cibo”. - spiega Confconsumatori.
“Il Termine Minimo di Conservazione indica la data entro la quale il prodotto alimentare conserva le proprie proprietà specifiche, in adeguate condizioni di conservazione. Moltissimi prodotti oltre la data riportata possono subire modificazioni organolettiche come sapore, odore o consistenza, ma possono essere comunque consumati senza rischi per la salute: se conservati bene si possono infatti mangiare anche dopo la scadenza e possiamo così evitare di buttare via tanto cibo che in realtà si può consumare senza pericolo. Utilizzare i sensi, per capire se il prodotto è molto deperito oppure ha odore o colore anomalo, rappresenta quindi una strategia utile per combattere lo spreco alimentare ed evitare che cibo ancora perfettamente ottimo rischi di essere buttato a causa di un'errata interpretazione della dicitura in etichetta”, spiega Laura Rossi, Responsabile Scientifico Osservatorio sugli sprechi alimentari del CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria.
Così l’on. Maria Chiara Gadda, proponente della legge 166 del 2016 c.d. “Antispreco”: “La legge “antispreco” interviene a valle, quando l’eccedenza si è generata, e assegna nuovo valore ad alimenti perfettamente consumabili attraverso la rete della solidarietà. Ma allo stesso tempo agisce anche in termini di prevenzione, perché donare consente di misurare e, soprattutto, la legge ha rappresentato una spinta leggera al cambiamento dal punto di vista culturale. Diffondere la consapevolezza sulla differenza tra data di scadenza e TMC è fondamentale, perché troppi alimenti vengono buttati erroneamente dai cittadini e questo ha un costo economico, ambientale e sociale. Inoltre, la legge 166 del 2016 consente di recuperare gli alimenti che hanno superato il TMC proprio in virtù della loro idoneità al consumo e non deve passare il messaggio di un differente trattamento tra cittadini che possono acquistare quei beni e chi non lo può fare. Consumare alimenti, ben conservati, dopo il termine indicato come preferibile è una regola di buonsenso che vale per tutti”.
Daniela Rondinelli, europarlamentare e membro della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, ha espresso il suo pieno sostegno alla proposta “Si tratta di un'iniziativa molto importante, in linea con l'obiettivo fissato dal Parlamento europeo di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030". "Per questo - continua l'on. Rondinelli - è importante che la Commissione mantenga l'impegno di introdurre obiettivi giuridicamente vincolanti entro il 2023. Le diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” generano spesso confusione tra i consumatori che finiscono per destinare ai rifiuti quantità di cibo che potrebbero invece essere ancora mangiate. Informazioni chiare e corrette sulla confezione e una miglior comprensione e applicazione dell’indicazione della data appropriata sugli alimenti da parte di tutti i soggetti coinvolti possono contribuire a ridurre gli sprechi alimentari nell'UE, pur continuando a garantire la sicurezza degli alimenti."
Franca Braga responsabile del centro studi alimentazione e salute di Altroconsumo: "1822 persone, rappresentative della popolazione nazionale, hanno manifestato nella nostra inchiesta pubblicata a ottobre 2020 una crescente sensibilità verso lo spreco in casa. Il 56% degli intervistati ritiene che il TMC debba essere modificato e reso più comprensibile, per ridurre il cibo che finisce nella spazzatura; il 41% ha dichiarato di aver sprecato meno durante il lockdown. Da questi dati nasce la nostra convinta adesione alla campagna di Too Good To Go: vogliamo portare risposte e soluzioni a una richiesta concreta delle persone e contribuire – come sempre – a scelte consapevoli, sostenibili per le tasche e per l’ambiente".
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